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Ogni volta mi allunga il volantino dei piatti e ogni volta mi dice che posso tenerlo. Ci vado spesso, ma non così di frequente. Ci vado quando vogliamo mangiare indiano. Se avessi conservato tutte le copie che mi mette regolarmente in mano, a casa avrei riempito un intero armadio solo di quelli.
In verità non so nemmeno come si chiama, eppure frequento il suo locale da tempo immemore. Perlomeno da quella sera di maggio del 2005, che ricordo sempre con piacere, della finale di Champions League tra Milan e Liverpool. Continua a leggere